Brani di G.F. Haddad →
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I sapienti eredi della Comunità muhammadiana ci hanno trasmesso differenti classificazioni relative ai meriti dei Compagni, corrispondenti ad altrettanti modi di considerare le loro specifiche eccellenze. Sebbene non sia la più dettagliata in assoluto, quella che segue è già sufficientemente particolareggiata.
[1]
PRIMO BRANO
Secondo la più diffusa definizione è Compagno del Profeta (
sahābī) colui che ha visto il Profeta – Dio lo Benedica e gli doni la Pace! –, ha creduto in lui, ed è morto nella condizione di musulmano. Coloro che lo videro, ma si trattennero dal credere in lui fino al suo trapasso – Dio lo Benedica e gli doni la Pace! – non vengono considerati
sahāba, ma
tābiʿīn (appartenti alla generazione successiva). L'inclusione nella prima categoria dei bambini che non hanno ancora raggiunto l'età della ragione li esclude apparentemente dalla necessità di una testimonianza esteriore. Così Ibn Qāniʿ, Ibn ʿAbd al-Barr e Ibn Hajar includono Muhammad ibn Abī Bakr tra i
sahāba, rispettivamente nei libri
Muʿjam al-sahāba,
Al-istiʿāb e
Al-isāba. Ibn Abi ʿAsim riporta nel
Al-āhād wa al-mathānī, il suo compendio sui Compagni, da Ibn al-Musayyab: «Noi lo includiamo soltanto a motivo del detto di ʿAlī: "Come potete ordinare che uno dei Compagni di Muhammad – Dio lo Benedica e gli doni la Pace! – sia ucciso senza consapevolezza?”, intendendo Muhammad ibn Abī Bakr».
Per designazione divinamente stabilita (
tawqīf) i migliori esseri umani dopo il Profeta sono i Compagni, nell'ordine seguente:
• Primi, i Dieci a cui è stato promesso il Paradiso; essi sono: Abū Bakr, ʿUmar, ʿUthmān, ʿAlī, Zubayr ibn al-ʿAwwām, Talha, ʿAbd al-Rahmān ibn ʿAwf, Abū ʿUbayda ibn al-Jarrāh, Saʿd ibn Abī Waqqās e Saʿīd ibn Zayd ibn ʿAmr. • poi i Compagni maggiori tra coloro che combatterono a Badr (a tutti coloro che combatterono a Badr venne promesso il Paradiso). • poi coloro che strinsero «il Patto della Soddisfazione divina» (
bayʿa al-ridwān) sotto l'albero e quelli tra gli Ansār che si sono distinti per i due Patti che precedettero l'Egira (
al-ʿaqabatayn), secondo l'opinione di Abū Mansūr al-Baghdadī così come viene riportata da Ibn Jamāʿa nel
Al-manhal al-rāwī, p. 112. • poi coloro che entrarono nell'islām l'anno della conquista di Mecca. • poi i più giovani Compagni che videro il Profeta – Dio lo Benedica e gli doni la Pace! – da bambini. Muhammad ibn Abī Bakr apparterrebbe a questa categoria.
Quanto alla Gente della Casa (
ahl al-bayt) come le nostre Madri, le moglie del Profeta – Dio lo Benedica e gli doni la Pace! – e sayyida Fātima ed i suoi due figli – Dio sia soddisfatto di loro! – essi stanno in una classe a parte con il Profeta – Dio lo Benedica e gli doni la Pace! Wa Allāhu aʿlam».
[2]
SECONDO BRANO
«Quanto ai (
munāfiqūn) e agli altri miscredenti che furono contemporanei del Profeta – Dio lo Benedica e gli doni la Pace! – a Madina e a Mecca, nella terminologia dei sapienti essi non vengono considerati Compagni, sebbene lo abbiano formalmente "accompagnato” – Dio lo Benedica e gli doni la Pace! –durante la sua vita, come si evince dagli
ahādīth relativi al Bacino paradisiaco (luogo escatologico del quale abbiamo già trattato in una nota nella biografia di nostro signore il
khalīfa Abū Bakr), interpretati in modo deliberatamente distorto da alcune sette».
[3]
Note del Curatore
[1] Si tratta di due passaggi estratti da documenti citati di seguito.
[2] Cfr. Haddad, «
Sahaba», https://www.livingislam.org/n/shb_e.html
[3] Cfr. Haddad, «
What is the exact definition of the word "Sahabi"» https://www.livingislam.org/fiqhi/fiqha_e4.html
"Classificazione dei Compagni del Profeta (sahāba)” A c. di ʿAbd al-Shakūr. © 2004 Abdul-Shakur. Tutti i diritti riservati. Riprodotto con il permesso esplicito dell'Autore dei documenti originali.
Basato sui documenti originali: G.F. Haddad, "
Sahaba” https://www.livingislam.org/n/shb_e.html
G.F. Haddad, "
What is the exact definition of the word "Sahabi"” https://www.livingislam.org/fiqhi/fiqha_e4.html
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Dio l'Altissimo ha detto: «Rispettate il patto, in verità del patto vi sarà chiesto conto» (
wa awfū bi-l-ahdi inna-l-ahda kāna mas'ūla) (Cor. 17:34). L'Inviato di Dio ha detto: «I musulmani sono tenuti ad onorare i loro impegni», e «L'uso dei beni di un musulmano senza il suo permesso è proibito».